Mentre dal mio bellissimo water isolato dal resto del bagno espleto i miei pensieri alla francese (perché è in Francia che mi trovo) scopro che….
È finito il festival di Sanremo. Per il quale non spenderò più della riga soprastante per parlarne.

Invece vorrei anticiparvi come da domani tutto tornerà alla vostra scialba normalità, ora che il mostro mangiasoldi e attenzione è tornato in letargo fino al prossimo anno
Da filosofo della tazza mi soffermerò ad analizzare i comportamenti social espressi dai più durante la settimana della kermesse.
Niente musica: nei vostri commenti non è mai uscita una nota relativa alla musica, alle canzoni, se non da pochi addetti ai lavori che, in quanto esperti, non vengono minimamente considerati dalla massa, la quale invece, ha altre necessità.
Commentare l’outfit da palco dei partecipanti ad esempio (da notare che non ho usato il termine cantanti, termine applicabile solo al 10% dei partecipanti).
Analizzare i testi dei comici/personaggi ed esporre un inutile commento che mostra solitamente la vostra incapacità cognitiva, la vostra ignoranza sempliciotta che si ferma alla battuta senza capirne il contesto. Siete i miei animali da cortile preferiti.
Ho visto anche gente, anzi, VE-ggente che si è lanciata in pronostici alla nostradamus e tra l’altro INDOVINANDO!!!!!!
Forse perché era l’unica canzone decente e incomprensibile di straniera memoria, cantano in italiano ma tanto non si capisce un cazzo e va bene così.
Forse perché erano stati annunciati già nella scaletta del programma come vincitori.

Forse perché infondo l’autotune ha restituito la giusta dignità al rock: che tornerà nelle proprie oscure stanze laddove è giusto che stia, a rappresentare il disagio ed il malessere che ci circonda senza la ribalta dei riflettori.
Insomma il circo è passato, vi ha intrattenuto, vi siete divertiti, avete scollegato il cervello, avete parlato, espresso opinioni, insomma vi ha fatto credere di essere qualcuno, ha dato adito alle vostre frustrazioni, avete vomitato le vostre critiche inutili, insomma vi siete finalmente sentito italiani medi.
Io sono in Francia, qui nessuno si è accorto del festival. E meno male
