GRANCHIO REALE ALL’EFFLUVIO DI MAGGIORANA

Caro affezionato pubblico del Joey’s Garage  eccoci ad una nuova puntata della rubrica dedicata a voi piccoli chef, a voi piccoli cuochi amatoriali, a voi piccoli creti.
Questa rubrica prende il nome di MASTERCHEM, come si evince dalla scritta dalle dimensioni pavarottiane presente qui in alto.
Prima di cominciare, vorrei rispondere ad alcuni quesiti di natura tecnica che il nostro amico Paolone da Frosinone ci ha posto via Email.

Ho della colla di pesce, ma la posso usare per incollarci il vetro del pc che (EDIT BESTEMMIA) si è spaccato?

Direi di sì. Una volta un mio amico, grazie alla colla di pesce, era riuscito a ricostruire il rapporto con la sua ex, per cui non dovresti avere problemi con il vetro del monitor. Tra l’altro, per evitare che il danno possa ripetersi, ti consiglio di usare un monitor a doppio vetro.

Che cazzo è la brunoise? Un bruno col rumore?

Ehm..no no, mon cher ami. La brunoise, en cuisine, est une garniture de legumes ou de fruits coupès en dès de 2 mm de section.
J’espere que c’est clair maintenant

Per tagliare le verdure mi dicono di usare la mandolina, come cazzo ce le passo le verdure sulle corde?

Semplice caro Paolone, prima di usare la mandolina, prendi un coltello
normalissimo e taglia le verdure a forma di plettro. Ti sarà così molto più facile
utilizzare la mandolina.

Sento dire “cucinare in cagnone”, ma tocca prende un grosso cane e cucinarci sopra?

Ma..sarebbe meglio evitare di cucinare sopra il cane.
Per ottenere il riso in cagnone, puoi preparare il riso come fai solitamente, lo metti nella ciotola di un grosso cane da guardia e lo chiami per fare la pappa.
Siediti accanto a lui per mantecare il riso cercando di spintonare via in malo modo il cane.
Quando ti avrà addentato il braccio, tu non mollare il cucchiaio: il movimento rotatorio crea l’effetto “in cagnone”.
Facci poi sapere com’è andata!

Bene, torniamo a noi.
Oggi vogliamo proporvi una ricetta a base di pesce dopo avervi propinato il gufo al vapore con brunoise di lenticchie ed il pollo alla Congdon.
Eccovi quindi la ricetta per il GRANCHIO REALE ALL’EFFLUVIO DI MAGGIORANA.

Questi gli ingredienti per un consiglio dei ministri:

un granchio reale (se possibile della dinastia Grimaldi)
una pentola in stronzio
un cucchiaio ed un pò di olio extravergine di olive di Capo Nord
maggiorana quanto basta
10 decimetri di acqua trasparente
un’impronta digitale di cloruro di sodio

Preparazione:

Recatevi alle isole Diomede (che, per chi tra di voi non ha avuto voglia di studiare, sono due isole che si trovano nello stretto di Bering, che, per voi che avete fatto sega anche alle 150 ore, è quel tratto di oceano che si trova tra la Russia Nord orientale e l’Alaska).

Una volta arrivati, pescate un granchio reale, possibilmente della dinastia Grimaldi. Potete naturalmente aiutarvi con una canna da pesca (o non da pesca), ma, mi raccomando, scegliete il periodo migliore, ovvero a luglio quando la temperatura dell’oceano si aggira gradevolmente intorno agli 8 gradi centigradi.

Se riuscirete a sopravvivere al vostro viaggio (e credetemi, dovrete essere più fortunati di Biff Tannen dopo che ha ricevuto il grande almanacco sportivo), tornate nel vostro regno, ovvero la vostra cucina, e preparatevi a cucinare il granchio reale.

Procuratevi innanzitutto una pentola in stronzio (eh..c’è poco da ridere… trattasi infatti di metallo argenteo il cui numero atomico è 38 ed avente simbolo Sr), riempitela con 10 decimetri di acqua trasparente e portatela ad ebollizione, a fuoco caldo, finche non bolle.

Nel frattempo sminuzzate finemente la maggiorana quanto basta, cercando possibilmente di riempire l’equivalente dell’area di un triangolo rettangolo avente base 53 secondi ed altezza 16 sesterzi.

Immergete nell’acqua bollente il granchio non prima di averlo accuratamente lavato con dell’acqua a temperatura intorno ai 100 gradi, evitando di toccarlo con le mani sporche di letame.

La cottura perfetta si riconosce dall’espressione tipo Magnum del crostaceo. Non appena il granchio sarà pronto (o quando avrete fame e vi sarete stufati di aspettare), tiratelo fuori dalla pentola, asciugatelo con l’ausilio di un pò di carta vetro grana 120 e adagiatelo su di un vassoio in cadmio (occhio che il cadmio è piuttosto tossico, quindi, mi raccomando, pulite accuratamente il vassoio con dell’acido citrico prima di toccarlo). A questo punto, intonacate il granchio con il trito di maggiorana quanto basta, aggiungendo un cucchiaio ed un pò di olio extravergine di olive di Capo Nord ed un’impronta digitale di cloruro di sodio.

Attendete circa 10 ore facendo fermentare il granchio a temperature subsahariane dopodiché servitelo ai vostri attoniti commensali.

Consigli di Masterchem

Siccome le isole Diomede sono scomode da raggiungere, ma facili da trovare, quando sarete lì chiedete di Vladimir (un vecchio gerarca russo). Vi darà un paio di occhiali molto fighi con i quali potrete decidere se accettare la vostra
missione.

Difficoltà del piatto

Rigore di Roberto Baggio nella finale dei mondiali USA 94.