Di Sanremo e altra merda: capire chi non caga Sanremo di striscio

Mentre sono sulla mia bellissima tazza in porcellona, mi accorgo che anche il mio televisore sta evacuando escrementi di una certa rilevanza sonica: credo sia cominciato Sanremo. E sti cazzi direte voi.

Davvero siete tutti entusiasmati da una tale fenomenologia di costume?

Vi piace sentirvi parte di qualcosa che non vi appartiene? Pensate che quella sia musica?

Ragazzi, suvvia, ancora non avete capito la funzione iconica del festival che tutto propone tranne che vera musica?

Le domande sono rivolte a tutti i contagiati dal virus Sanremo, che a differenza del covid di cui prima o poi ci libereremo, il festival contamina ogni inverno il nostro sistema mediatico, riempiendo di inutili amenità, i nostri media, il vostro cervello, e le tasche di chi lo organizza.

Voglio dirvi una verità, chi critica, chi è contro il festival, non è invidioso, semplicemente, a differenza di chi segue la musica occasionalmente, mangiando la merda che gli viene propinata dal festival di turno, sa di cosa sta parlando, perché la musica la segue da sempre.

Basta leggere i vostri post a riguardo: NESSUNO parla di musica, i vostri post parlano della merda che gira intorno al business: parlate dei vestiti, degli orpelli, criticate le scarpe, analizzate i movimenti, osservate il trucco…

Insomma palesate la vostra ignoranza musicale senza sapere di che cazzo state parlando.

Siete come i virologi di Facebook, i legislatori che sanno tutto , siete gli avvocati delle cause perse, siete i nuovi poveri intellettuali che rubate le frasi da altri post, giusto per accentuare la vostra ignoranza ma anche per soddisfare il vostro piccolo ego

Fiero di non aver visto la prima serata, stasera mio malgrado dovrò in qualche maniera commentarla, e spero di farmi cogliere impreparato, perché essere ignoranti su Sanremo (nel mio unico ed esclusivo caso) è una fortuna.

Per tutto il resto ci sono i critici musicali del cazzo sui social

Saluti dal Vostro

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