Facciamo finta che chi scrive non sia il chitarrista della band Five ways to nowhere, così l’articolo non risulta fazioso

Ieri sera al Rockfact (Münchenstein Svizzera) i Five ways to nowhere, che sono un po’ come i nostri eroi nazionali Maneskin ma senza soldi, senza management, senza talent, senza produttori, ma armati soltanto della propria musica e dedizione, hanno spaccato tutto quello che si poteva spaccare, pubblico in delirio, merchandising esaurito e groupies autografate sulle zinne.

La voce di Charlotte scalda il cuore e infiamma gli animi, i riff di Teo ti schiaffeggiano in faccia mentre il basso di Davy ti colpisce allo stomaco e gli assoli al fulmicotone di JT risvegliano i guitar hero più sopiti, Brunetti alla batteria fa cagare e fa pure gli assoli e scorreggia sul palco.

Un ora e mezza di rock puro dall’iconica Twisted alla cover di Kim Carnes Bettie Davis Eye, passando per I Prodigy con Voodoo People e chiudendo con Fight for your right dei Beastie Boys.

Potenti, veloci, adrenalinici, uno show dinamico, se non fosse per il batterista scorreggione che se andasse a tempo prenderebbe meno insulti da parte del bravissimo Jt.

Scherzi a parte il batterista scorreggia davvero.

Stasera 13 novembre 2021 si replica a Zurigo

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With Peter Imhof